Tra roccia e calcestruzzo

30 ottobre 2014
In ginocchio attraverso la montagna
In ginocchio attraverso la montagna

I treni passeggeri sfrecciano attraverso il San Gottardo a circa 200 km/h. Prima però gli operai l’hanno percorsa sulle ginocchia traversina per traversina. (2012, Archivio di Stato di Uri)

Senza ingegneri non ci sarebbe la galleria di base del San Gottardo, è vero, ma non meno importante è il lavoro dei minatori che hanno scavato la roccia o quello dei muratori che hanno rivestito le pareti di calcestruzzo. Questi lavoratori hanno costruito complessivamente 115 chilometri di binari e rivestito in cemento armato le quasi 200 000 traversine che fissano le rotaie. È un lavoro duro che richiede precisione. Nella galleria il tasso di umidità è altissimo. A intervalli regolari una betoniera porta il calcestruzzo che gli operai, inginocchiati su supporti di schiuma, devono distribuire in modo uniforme e frattazzare tra i binari e le traversine. Le rotaie possono scostarsi dalla linea prevista al massimo di mezzo millimetro sia in verticale che in orizzontale. Il 31 ottobre 2015 viene posata l'ultima traversina, una traversina d'oro.

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