Escher forever?

Sguardo rivolto alle Alpi

Appena sette anni dopo la morte, viene eretta davanti alla stazione centrale di Zurigo la statua di Alfred Escher dello scultore Richard Kissling. (tra il 1925 e il 1930, Biblioteca del PFZ)

Nel 2019 ricorreva il 200° anniversario della nascita di Alfred Escher, il barone della ferrovia e, senza dubbio, una figura d’eccezione anche per la costruzione della vecchia linea ferroviaria del San Gottardo. Dal 1848 fino alla sua morte, avvenuta nel 1882, il consigliere di Stato zurighese è anche consigliere nazionale e presidente del Credito svizzero, la banca che finanzia i suoi progetti ferroviari (Escher la fonda a questo scopo). Nel 1863 assume la presidenza del Comitato del San Gottardo e nel 1871 della Società del Gottardo. Tuttavia, i considerevoli superamenti dei costi mettono a repentaglio i lavori di costruzione e lo costringono alle dimissioni dal Credito svizzero nel 1877 e dalla Società del Gottardo nel 1878. La linea del San Gottardo nasce soprattutto grazie agli interessi difesi dal mondo politico di Basilea, alle nuove tecniche per la costruzione di gallerie e al consenso di Italia, Germania e Svizzera. Escher ha saputo leggere il suo tempo e cogliere le opportunità che offriva. Niente di più, niente di meno.

« Fino all’apertura della grande galleria ferroviaria del San Gottardo, agli azionisti è versato in rate semestrali, sul capitale investito, un interesse annuo fisso del 6 per cento dal fondo per la costruzione [...]. »

Prospetto di emissione delle azioni della Società del Gottardo, XIX secolo

Condividi questa pagina